Software per logistica, Eurosoftware conosce il problema e lo risolve. Il sistema della logistica rappresenta la rete di delivery di “ossigeno” all’economia in un mondo sempre più globalizzato. Le attività di trasporto e i nodi mediante i quali viene eseguita la distribuzione di merci e prodotti somigliano un po’ all’apparato circolatorio umano. In quanto necessitano di interconnessione fisica e informativa fra i punti di contatto intermedi e tra questi e le strutture centrali di comando. La logistica ormai è un settore vitale per l’economia e può dare una spinta aggiuntiva alla crescita. O contribuire a mantenere “i motori accesi” nei momenti di crisi. Gli esperti stimano che negli ultimi vent’anni la logistica della distribuzione sia aumentata del 170%. E che il Sud del mondo abbia ormai superato il ricco Nord per volume di merci movimentate.
Il cuore del nostro tema è nel back end delle imprese di logistica.
Dove l’adozione di strumenti di nuova generazione può ottimizzare i flussi di lavoro e rendere più sicuri i trasporti. Anche in quanto ad affidabilità e certificazione. Secondo lo “State of logistic report 2019” di EFT, il settore della logistica, a livello globale, è in continua trasformazione. Grazie al consolidamento nell’uso di strumenti tecnologici avanzati, come data analysis e deep learning, per lo più integrati con infrastrutture distribuite e monitorate. Proprio gli investimenti in tecnologia dimostrano come le aziende stiano pensando concretamente al futuro, spinte dall’esigenza di restare competitive in un mercato in continua e veloce evoluzione. Il quale, e ne è testimonianza la pandemia vissuta nei mesi scorsi, deve acquistare una resilienza ancora maggiore.
Il software per logistica di Eurosoftware è una soluzione ideale per piccoli e medi imprenditori
Il gestionale spedizioni e trasporti di Eurosoftware, la Suite Courier, integra un modulo dedicato alla micrologistics. Si tratta di Active Logistic che svolge molte funzioni di un software per logistica magazzino. Controlla quindi movimenti e stoccaggi delle merci e i processi collegati. Semplice e intuitivo, il modulo ottimizza carico e scarico rendendo disponibili informazioni su giacenze e ubicazioni. Garantisce in questo modo maggior controllo, riduzione degli errori e migliore servizio. È multiaziendale, e nasce per l’interscambio dei dati, perfettamente integrato al mondo Office e Web.
Come è possibile monitorare in maniera intelligente il traffico di merci in entrata e in uscita, migliorare la qualità e la velocità, combattere frodi e contraffazioni? Una possibile soluzione pare essere quella della logistica integrata con la supply chain. La gestione integrata della catena di approvvigionamento prevede l’utilizzo di un sistema centralizzato per le attività logistiche e di trasporto di un’azienda. Al fine di facilitare la collaborazione, migliorare l’efficienza e risparmiare sui costi. Questo approccio porta ad attività più snelle e all’implementazione delle best practice del settore nelle funzioni chiave della catena di fornitura. Lo sviluppo delle relazioni con i fornitori, l’acquisizione di merci, lo stoccaggio, la logistica e il trasporto sono tra le attività principali gestite in una supply chain integrata. Tecnologie in grado di portare i processi principali di una logistica smart in ottica data-driven consentono di andare oltre i limiti attuali di scarsità preventiva di pianificazione.
SUPPLY CHAIN E LOGISTICA ESTESA
Come spiega Enrico Morselli, sales account di Metisoft, possiamo dire che l’IT migliora la logistica quando consegna il prodotto, in una data location, per la data attesa, con il minor impegno dei fattori produttivi (capitale e lavoro) in uno scenario “tempestoso” e mutevole, alla continua ricerca della riduzione del time-to-market. «Tuttavia, per farlo c’è bisogno di previsioni di vendita sempre più precise, unite al controllo delle giacenze lungo la rete sempre più integrate con la produzione e infine una supply chain estremamente flessibile, per rispondere in real-time ai cambiamenti. Si dirà che non è semplice, ma proviamo a riflettere su quali aree e quali classi tecnologiche presenti e future sono abilitanti all’innovazione a valore aggiunto, perché se l’innovazione non è vero investimento, è un gioco divertente, ma non ci aiuta ad essere competitivi».