Smart working o lavoro da remoto: i rischi informatici. Nei giorni delle limitazioni agli spostamenti dovute all’emergenza coronavirus, il lavoro da casa è una realtà per milioni di italiani.
La conseguenza? Semplice, aumentare i rischi di diffusione di dati sensibili, anche inconsapevolmente. In questo frangente, gli hacker potrebbero avere vita facile con i computer domestici. Magari con sistemi operativi non più supportati come Windows 7 e Xp, che non ricevono aggiornamenti di sicurezza e che magari sono stati già compromessi da software malevolo. Mentre nelle reti aziendali firewall e aggiornamenti centralizzati dei software e delle firme antivirus innalzano notevolmente il livello di sicurezza.
Cert-Pa, organismo dipendente da AgID, l’Agenzia per l’Italia digitale della pubblica amministrazione, fornisce quotidianamente anche bollettini pubblici sulla sicurezza . In un comunicato, mette in guardia i dipendenti della pubblica amministrazione sui rischi informatici per le email Pec, la posta elettronica certificata.
Negli scorsi anni, con sistemi simili, i dati degli utenti di grandissime società dell’informatica, da Adobe a Linkedin e persino Facebook, sono stati prima venduti sul mercato illegale. E poi, una volta raggiunta una grande diffusione, resi scaricabili liberamente. Dati, magari risalenti a due o tre anni fa, che vengono spesso resi pubblici sul deep web.
La prudenza impone quindi al lavoratore remoto una certa disciplina
nell’utilizzo della propria macchina per l’accesso ai software aziendali. Lavorando da casa, anche nei giorni della quarantena dovuta alla diffusione del virus covid-19 può infatti capitare di lasciare incustodito il proprio pc. Magari loggato al software di lavoro. E naturalmente sono da evitare le connessioni Wi-Fi pubbliche o reti Wi-Fi domestiche che utilizzano protocolli di sicurezza obsoleti. Non facciamoci ingannare, non basta una Vpn, perché le informazioni in una macchina compromessa sono comunque recuperabili dai criminali informatici. I rischi informatici arrivano da tante direzioni diverse.
Insomma, la sicurezza informatica è importante, specialmente in questo periodo.
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