I trasporti sono sempre più importanti. Con una storia lunga 90 anni e dopo 10 anni dalla loro ultima revisione, dal primo gennaio 2020 gli Incoterms, sono stati aggiornati. Una regolamentazione che, pur non essendo una normativa europea, ha un forte impatto nella gestione della circolazione dei prodotti di qualunque natura essi siano. E propone quindi la necessità soprattutto agli spedizionieri e a chi opera nel settore del trasporto commerciale di aggiornarsi a sua volta.
Un’attività, questa, importante per la categoria professionale, anche e soprattutto in vista di rischi e incertezze che nei prossimi mesi o anni potrebbero minacciare le loro operation. Come per esempio il mutamento sempre meno prevedibile delle condizioni climatiche o l’attivazione di nuovi dazi commerciali.
DALLA FORMAZIONE ALLE NUOVE IDEE: IL MONDO DEI TRASPORTI CHE CAMBIA
Come recentemente sottolineato dall’Allianz Risk Barometer 2020, infatti, il cambiamento climatico non è mai stato così in alto tra le preoccupazioni e i pericoli maggiormente percepiti dalle aziende. Come anche le perdite dovute a eventi meteorologici estremi, le critiche dei consumatori e le crescenti azioni legali.
Uno stato di incertezza e preoccupazione a cui molte aziende si preparano in vari modi, partendo dalla partecipazione a corsi di formazione. Come quello previsto il prossimo 3 marzo 2020 a Milano dal titolo “Incoterms 2020“, organizzato da Business International. Passando poi alla creazione di progetti innovativi e dinamici come quello di Karryco. Che promuove l’incontro tra domanda (utenti) e offerta (trasportatori) attraverso una piattaforma online. Capace di recuperare la capacità di carico inutilizzata dagli autoarticolati in fase di rientro alla base, generando così vantaggi anche per l’autotrasportatore.
Sulle nostre strade il 25% dei camion viaggia completamente scarico.
E oltre il 50% dei mezzi in circolazione ha ancora spazio disponibile per altra merce. Si tratta, spesso, di veicoli che, dopo aver consegnato, fanno il viaggio di ritorno a vuoto. Un’inefficienza che può essere facilmente risolta e che ha permesso di dare vita a una realtà che consente al trasportatore di realizzare in tal modo dei guadagni extra. E al cliente di beneficiare di sconti fino al 75% sul prezzo della spedizione, aiutando in questo modo la riduzione concreta delle emissioni di CO2.
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IL FUTURO DEL DELIVERY RISIEDE NELL’INTERCONNESSIONE GLOBALE
Con l’avvento delle modalità di consegna in un giorno da parte di Amazon, infatti, le imprese di trasporto e logistica hanno iniziato ad attraversare una sostanziale trasformazione digitale. Per garantire ai rivenditori di poter gestire con successo le loro supply chain e far arrivare i prodotti a casa dei consumatori più velocemente di chiunque altro. E dato che servizi commerciali e spedizioni sono fattori trainanti dell’economia globale, i processi logistici e gli ecosistemi della supply chain sono diventati indispensabili. In questo senso, quindi, le informazioni sulla spedizione delle merci destinate ai clienti devono essere coordinate. Affinché il flusso globale di prodotti e servizi possa funzionare. Tutto ciò, però, dipende dalla logistica integrata dei trasporti e dagli ecosistemi della supply chain. Dal ricevimento delle materie prime alla consegna del prodotto finale. La natura on-demand di questo settore richiede, dunque, che queste aziende siano le più interconnesse al mondo. Con connettività in tempo reale ai loro ecosistemi esterni.
L’integrazione di tecnologie digitali più agili, può essere costosa e richiedere molte risorse.
Per competere nell’economia digitale, le imprese di trasporto e logistica dovranno così ri-architettare le loro infrastrutture IT per il digital edge. Collocando punti di controllo strategici dove si incontrano utenti, cloud, reti ed ecosistemi. Sfruttando gli hub di interconnessione distribuiti at the edge, poi, le aziende di trasporto e logistica potranno integrare gli ecosistemi della supply chain. E le nuove tecnologie digitali per una spedizione delle merci più rapida ed economica. In questo senso, già ora, grazie a nodi di interconnessione locali su una piattaforma interconnessa globale consentono alle organizzazioni di interconnettersi direttamente. Un’opportunità, questa, che rende chiaro come una piattaforma di interconnessione distribuita a livello globale possa offrire servizi di trasporto e logistica personalizzati. Basati sui dati e standardizzati in tutto il mondo, per una collaborazione in tempo reale dell’ecosistema della supply chain at the digital edge.
VIA: bimag.it