Trasporti più sostenibili: l’economia è sempre più veloce e tecnologica. In poche parole, guarda al futuro e lo fa, con un occhio più attento alla sostenibilità, soprattutto in tema di trasporti. È quanto emerge dal Rapporto dell’Ufficio Studi di Confcommercio realizzato in collaborazione con Isfort su “Riflessioni sul sistema dei trasporti in Italia”. Presentato l’8 ottobre a Cernobbio (Como), in occasione del 4° Forum Internazionale di Conftrasporto-Confcommercio.
Considerando i cambiamenti avvenuti negli ultimi decenni, bisogna valutare l’efficacia delle politiche adottate finora per promuovere i trasporti sostenibili in Italia e in Europa. Una forte spinta per l’innovazione quindi un nuovo paradigma per la mobilità sostenibile, più efficace e compatibile con le dinamiche di sviluppo della produzione e dei consumi.
In pratica, l’urgenza è quella di promuovere una nuova strategia intermodale e soluzioni di trasporto più efficaci e realmente sostenibili. In primis per l’intero sistema dei trasporti, promuovendo l’accessibilità dei territori come leva per competere, come ad esempio la garanzia della permeabilità della barriera alpina.
Un risultato ottenibile attraverso una politica coordinata nazionale per i trasporti e la logistica
incentrata sulla modalità e sulla sostenibilità non solo ambientale, ma anche economica e sociale.
Parlando di autotrasporto, invece, particolare importanza è stata data alla riduzione del peso delle accise e alla conferma delle risorse a supporto della competitività delle imprese. Con una rinnovata attenzione anche per quanto concerne sicurezza stradale, sblocco del sistema delle revisioni, autorizzazioni ai trasporti eccezionali, contrasto all’abusivismo e al dumping sociale. Sempre per la sostenibilità ambientale, all’autotrasporto si chiede di pagare, in termini di tassazione e pedaggi, il costo dell’inquinamento prodotto. Le accise sui carburanti pesano 62 centesimi al litro e da quelle sul gasolio lo Stato incassa circa 20 miliardi di euro all’anno. La componente fiscale sul prezzo del gasolio per autotrazione in Italia, ha la più alta incidenza dell’area Ue: 60,6% contro una media europea del 55,9%. La spesa per il gasolio è una voce importante nel bilancio delle aziende, considerato che costituisce il 30% dei costi di esercizio.
Un capitolo a parte è quello della filiera marittimo-portuale. Qui è emersa la necessità di una strategia uniforme d’intervento sui porti e sulla “Nuova Via della Seta“. Con l’intento di tutelare gli interessi nazionali con misure per favorire l’occupazione di lavoratori marittimi italiani e europei. Inoltre, un altro obiettivo è la diversa visione del regime delle concessioni portuali, incentrato su trasparenza ed omogeneità delle condizioni.
Non poteva mancare, ovviamente, anche il trasporto ferroviario. Con l’obiettivo di completare il processo di apertura alla concorrenza, l’adeguamento agli standard tecnici europei della rete e la concreta adozione del macchinista solo. Occorrono molti passaggi per raggiungere l’obiettivo dei trasporti più sostenibili.